Il territorio
Il territorio etneo, per le sue caratteristiche geologiche, climatiche
e ambientali, è stato da tempo oggetto di grande interesse da parte
dell'uomo. Basti pensare alla costellazione di piccoli e grandi insediamenti
urbani su tutto il territorio ad esclusione della inospitale zona altomontana.
Molti studiosi, sin dal XIX secolo, cominciarono ad interessarsi a
questa regione; in particolare, Rafinesque, nel 1813, elencò alcune
specie di piante tra le più significative della zona altomontana
dell'Etna. Successivamente, numerosi furono gli Autori che si occuparono
della flora dell'Etna, alcuni dei quali hanno prodotto non semplici elenchi
floristici, bensì delle vere e proprie monografie sulla flora etnea.
Inoltre, questo nostro interessante patrimonio naturalistico è sempre
più spesso meta di escursioni da parte di studiosi, di scolaresche
e di appassionati della natura.
Si pone quindi il problema di istituire musei e centri scientifici, intesi
come centri di educazione permanente collegati al mondo della Scuola e
della Comunità al fine di destare l'interesse e quindi il rispetto
per le piante e gli ambienti naturali, necessario presupposto per la diffusione
di una coscienza ecologica e per un corretto uso del territorio.
La realizzazione di tali strutture richiede, indubbiamente, un efficace
sostegno finanziario che, causa la difficile reperibilità, ne rappresenta
spesso il principale fattore limitante.
Da questo punto di vista, merita plauso l'iniziativa della Regione Siciliana,
e in particolare dell'Assessorato al Territorio ed Ambiente, che ai sensi
dell'art. 38 della L. R. 14/88 ha approvato, su proposta dell'Assessore
del Comune di Riposto, prof. Roberto Di Bella, il progetto di ampliamento
del "Parco-giardino delle Kentie" con la creazione di un laboratorio
didattico di tipo espositivo permanente.
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