I GRANDI INTERVENTI URBANISTICI DELL'OTTOCENTO


Avvenuta l'unità d'Italia, rimase al potere nella nostra città quella borghesia che s'era nutrita delle nuove idee e che aveva trovato in Edoardo Pantano, l'uomo e lo statista che ben presto sarebbe divenuto il figlio adottivo di Riposto.
Intanto le condizioni economiche e sociali di Riposto miglioravano sempre più con l'affermarsi di una grossa flotta di velieri e da pesca nonchè con lo svilupparsi dei suoi già famosi cantieri navali e con l'opera di costruzione del porto che procedeva nella sua realizzazione.
Con l'avvenuta autonomia amministrativa di Riposto e con lo stabilizzarsi delle condizioni socio-economiche-politiche in tutta la nazione, i Ripostesi sentirono il bisogno di rendersi indipendenti da Giarre anche religiosamente con tre importanti interventi urbanisto-religiosi:

1) La continuazione della costruzione della chiesa di S. Pietro, iniziata nel 1808, aperta al culto nel 1818, completata nel 1865, eretta a parrocchia nel 1869. Nel 1895 si otteneva dalla Sacra Congregazione dei Riti la conferma dell'elezione di S. Pietro Apostolo a Patrono di Riposto e nel 1967 veniva insignita del titolo di "Basilica Minore Pontificia".

Intanto l'architetto milanese Carlo Sada realizzò il famoso pulpito del duomo, di Riposto su commissione del sacerdote don Francesco Granata.

2) La costruzione dell'Orfanotrofio dell'Addolorata, voluto dal sac. don Francesco Granata (1814-1901). (Le testimonianze storiche ci tramandano l'esistenza dell'omonima chiesa già al 31 maggio 1854 allorquando una supplica venne inviata all'allor Sindaco e decurionato di Riposto per la riparazione della campana della chiesa dai fedeli della zona).

3) La costruzione della Chiesa del Carmine, richiesta sin dall'agosto del 1853 dalla nobile signora Rosaria Pasini, devota della Madonna della Mercede, all'allor Sindaco di Riposto G. Fichera.
Il Sindaco rispose positivamente nel 1863, cosí i figli della signora Rosaria; Stefano e Biagio Pasini dei Baroni di Malroveto donarono la loro cantina sita nel quartiere "Scaricello", che nel 1868 fu demolita per costruire la nuova chiesa intitolata alla Madonna del Carmine. (La denominazione della chiesa si dovette al seguente episodio: mentre i lavori erano in corso, un operaio cadde da un'altissima impalcatura e, invocando la Madonna del Carmine, nella caduta, si ritrovò indenne in una fossa piena di calce spenta).

I Ripostesi sentirono il bisogno d'istituire nella loro città un piccolo ospedale per i malati piú gravi; infatti il 28 luglio 1848 Suor Maria Gesù Crocifissa e Suor Maria Gesù Musumeci donarono alcune loro case al sacerdote ripostese Rosario Scandurra che doveva usarle per "Ospedaletto" come testimoniano il rapporto del Sottintendente in data 18 marzo 1848 e l'accettazione da parte della curia di Riposto. Il piccolo Ospedale divenne Ospedale Civile per merito di Mons. Rosario Calì (1862-1887).

Fino alla metà del secolo XIX, l'impianto urbanistico di Riposto era formato dalle seguenti arterie:

1) Strada Nova
2) Strada Quattro Cantoni
3) Strada Carolina
4) Strada Stabilimento Fiamingo
5) Piazza del Commercio
6) Via Messina
7) Vico della Fico
8) Vico Miceli
9) Vico Pugliesi
10) Vico del Fiore
11) Vico Arena
12) Vico Licciardi
13) Vico D’Angelo
14) Vico Pino
15) Vico Miano
16) Vico Viotto
17) Vico della Lettera
18) Vico Leonardi
19) Vico Solitario
20) Vico Scavino
21) Vico Scuola Nautica
22) Vico Bottari
23) Vico Pasani
24) Vico Bordonari
25) Vico Sfilio
26) Vico Malorato
27) Strada Longerot
28) Largo della Chiesa
29) Strada Granata
30) Piano S. Pietro
31) Strada S. Sebastiano
32) Strada di Mezzo
33) Strada Ligresti
34) Strada Eugenia
35) Strada Giardini
36) Strada Dell’Orfanotrofio
37) Strada Marchio
38) Strada de Majo
39) Strada Vigneti
40) Vico Denaro
41) Vico Poscarilio
42) Strada Inglese
43) Strada Stretta
44) Vico Fiamingo
45) Vico Pasini
46) Strada Mandarini
47) Strada Maria Teresa
48) Vico 38 della Dogana
49) Vico Mira
50) Strada Stabilimento 39
51) Strada Fontana Jungo
52) Strada Faille
53) Vico Fichera
54) Vico Scannarla
55) Vico Filandieri 42
56) Vico Castello
57) Vico Bolestriciari
58) Strada Vecchia


Il traffico piú importante si svolgeva nelle strade:

"Paneschitti o Lagerot" (oggi via Gramsci), via "Messina" ambedue ad orientamento N-S; Ferdinandea (oggi Corso Italia), "Vanedda Longa" (oggi via G. Galilei), "Vavecchia" (oggi Circumvallazione) quest'ultime a orientamento E-O.


Intanto con sovrano Rescritto del 12 febbraio 1820 era nata la Scuola Nautica dove si formavano gli Ufficiali della fiorente marina velica prima e a vapore dopo, ambedue ripostesi.
L'esistenza di questa scuola e dei molti cantieri navali, l'intenso commercio indussero, nel 1836, a richiedere allo Stato la costruzione di un porto.
Intanto il 9 aprile 1844 la "... Decuria... deliberò il livellamento del piano di questa Chiesa Madre, la cui spesa è di ducati 29.3.12 ...". Il progetto della quale venne affidato all'architetto Guarrera, nella seduta comunale del 30 luglio 1854.
L'11 settembre del 1842 il consiglio comunale deliberò la somma di 75 ducati per l'impianto dei fanali nelle strade piú importanti. Mentre il 27 febbraio 1853 deliberò per l'acquisto di un orologio da mettere nella Chiesa della Borgata di Torre Archirafi.
Nella seduta del 26 agosto 1855 il comune deliberò per la riparazione dell'orologio della Chiesa madre di Riposto.
In seguito alla fuga dal carcere di Riposto dei detenuti Sebastiano Ciancella e Salvatore Spina avvenuta il 13 aprile 1846 il sindaco fece eseguire lavori di chiusura d'una finestra che dava sul tetto.
Il 5 settembre 1852 il comune chiese all'intendente d'approvare una delibera per basolare la via Ferdinandea (C. Italia).
Nel 1842 si diede l'appalto al sig. Salvatore Castorina per la costruzione della strada Paneschitti (oggi via Gramsci).
Nel 1844 si presero in affitto delle case presto adibite a servizi di primaria importanza.
Il 5 ottobre 1844 si prese in affitto un locale di proprietà dei fratelli Auditore, adibito al servizio telegrafico e ad abitazione per gli impiegati telegrafici.
Il 2 ottobre 1844 si affittò una casa che venne adibita a Ispezione di Polizia, dipendente dalla Sottintendenza di Acireale.
Il 28 maggio 1855 si affittò una casa per la Cancelleria Comunale.
Il 28 luglio 1855 si affittò una casa per l'istruzione elementare.
Nel 1856 a Torre Archirafi venne affittata una casa per l'istruzione elementare.
Furono contratti affitti a scopo caritatevole: il 3 settembre 1853 per la casa dei progetti e il 29 aprile 1854 per le maestre delle fanciulle.
L'Officina Marittima Sanitaria, che si trovava nella strada della dogana fu costruita nel 1847; nello stesso anno fu edificata l'officina per il posto di buon ordine che si trovava nel piano della chiesa di S. Pietro, al n. 5.
Il 2 aprile 1872 l'ing. Salvatore Guarrera redigeva il Piano regolatore d'ampliamento approvato con Real decreto il 9 novembre 1872. Questo piano prevedeva: la costruzione del Municipio, di Scuole, del Mercato, del Teatro che doveva sorgere sul terreno detto "Pezza Grande" espropriato al barone Corvaja di Acireale nel 1877.
Nel 1874 si costruì la piazza S. Pietro.
Nel 1877 si formò una biblioteca comunale circolante.
Il 19 gennaio 1882 il Re concesse a Riposto l'uso di uno stemma civico diviso in quattro parti: in alto, a sinistra venne raffigurato il sole rosso su fondo oro; in alto, a destra, su fondo azzurro un brigantino veleggiante; in basso, a sinistra, su fondo azzurro una torre d'argento merlata alla guelfa; in basso, a destra, su fondo oro, un grappolo d'uva color porpora con gambo verde. Lo stemma venne sormontato da una corona formata da un cerchio di muro d'oro aperto da quattro parti sormontato da otto merli uniti da muricciolo d'argento.
Nel 1886 un secondo piano urbanistico venne redatto dall'ing. Giuseppe D'Amico per sistemare alcune vie, tra cui via Messina.
Il 21 agosto 1890 con Regio Decreto si decise la costruzione della Circum-Etnea che venne inaugurata il 2 febbraio 1895.
Il 24 giugno 1866 venne inaugurata la linea ferroviaria Catania-Messina e nel 1870 venne costruita la stazione ferroviaria di Giarre-Riposto, ingrandita nel 1906.
Per il grande commercio vinicolo ripostese, con R.D. del 1° ottobre 1888, s'istituì la Regia Cantina Sperimentale e, con R.D. 15 agosto 1908, la Regia Scuola di Commercio.
Il 5 agosto 1906, dopo 70 anni dalla prima domanda fatta nel marzo 1836, s'iniziò la costruzione del porto.
Alla fine del secolo XIX si verificò il boom economico di Riposto. A Riposto vi erano le sedi consolari di Svezia, Romania, Norvegia, Uraguay, Francia, Brasile, Grecia, Gran Bretagna. Nel 1885, vi si pubblicava la rivista settimanale "La Sicilia Vinicola".
Il 26 luglio 1881 Fiamingo Fiamingo cav. Giacomo, Sindaco di Riposto ebbe a dire:
"... Non credo che la marina a vela debba cessare, specialmente quando si verifichi il fatto, cosí frequente in Riposto, che l'armatore sia al tempo stesso commerciante e proprietario delle derrate che esporta. Quand'anco i piroscafi distruggessero completamente la marina a vela a Riposto; non per questo cesserà il movimento commerciale e marittimo di quella località ...".
Intanto in Sicilia l'arretratezza delle strutture sociali, economiche ed il persistere di residui feudali portarono tra il 1892 ed il 1893 alla formazione dei fasci dei lavoratori; questi erano organizzazioni popolari d'ispirazione socialista che furono sciolti con lo stato d'assedio del 3.1.1894.
A Riposto si costituì detto fascio il 10.12.1892 e l'inaugurazione avvenne il 6.1.1893. I socialisti ripostesi rigettavano il principio della lotta di classe e quindi il loro fascio venne considerato spurio.
Ma le floride condizioni economiche di Riposto, in contrasto con le precarie condizioni del resto della Sicilia, non vi fecero sentire notevolmente gli effetti della rivolta contadina che nel 1893 dilagava. Infatti, il 15 dicembre 1893 il municipio inviò il seguente telegramma a Crispi: "Saluta in Voi il forte campione della moralità, il vindice custode della cosa pubblica, l'energico sostenitore dei diritti del popolo". Altro telegramma del Club Riposto: "Saluta con gioia salita al potere V.E. onore e gloria nazionale, da cui spera ripristinamento fede nei patrii destini... ".
Cosicché, mentre a quel tempo i contadini occupavano illegalmente le terre e Crispi mandò in Sicilia una flotta e 30.000 soldati per sedare la rivolta, la politica comunale ripostese potè definirsi "Crispina" cioè di centro-destra.